Demercificazione» del lavoro

È indispensabile un ritorno alla
«demercificazione» del lavoro. Il gioco attuale del «minor offerente sociale» è altrettanto inaccettabile di quello del minor offerente ecologico. Per il salariato – scrive Bernard Maris – non c’è la fine del lavoro, come sembrerebbe indicare la diminuzione tendenziale delle ore lavorate, ma piuttosto il lavoro senza fine, la precarietà, l’isolamento, lo stress,la paura e la certezza di perdere rapidamente il lavoro». La riduzione del tempo di lavoro e il cambiamento del suo contenuto sono dunque innanzitutto scelte di trasformazione sociale, risultati della rivoluzione culturale che la decrescita richiede.